Quattro sassofoni per Mario Marzi

Il 22 novembre, nella splendida cornice della Sala Tartini del Conservatorio di Trieste, il sassofonista Mario Marzi ha superato sè stesso in un concerto che ha presentato quanto di meglio sia stato prodotto negli ultimi anni in Italia per questo strumento. Il solista si è cimentato con tutta la famiglia dei sassofoni, in un programma che ha proposto, tra l'altro, Munch di Giampaolo Coral. La tematica del festival, "musica e vocalità", ha affrontato, nel caso del compositore triestino, l'istanza della sublimazione, singolare chiave di lettura del brano, nato dalla risonanza interiore che Coral provò osservando i dipinti del maestro norvegese, in primis il celebre Urlo. Alcuni degli altri brani, tra cui Improvviso statico I di Carmine Cella, sono stati affiancati dall'elettronica della Scuola di Musica e Nuove Tecnologie del Conservatorio "Tartini", arricchendo la serata della spazialità sonora che ha definitivamente ammaliato il pubblico presente, già meravigliato dal disinvolto passare di Marzi da uno strumento all'altro. Già, poiché, dopo un inizio al sax contralto, il celebre sassofonista ha abbracciato il soprano, per poi prodursi al baritono e al tenore. Serata indimenticabile. (Nella foto: Mario Marzi)